Il termine omosessuale designa le persone –uomini o donne- che sono fisicamente e/o sentimentalmente attratte dalle persone dello stesso sesso. Le parole gay (per i maschi) e lesbica (per le femmine) sono sinonimi di omosessuale che in genere vengono preferiti perché non contengono riferimenti al sesso. Inoltre ha il vantaggio di non ridurre l’omosessualità alla sua sola dimensione sessuale, ma tiene conto anche delle componenti affettive, emozionali, culturali… -probabilmente è ciò che sentite- aspetti troppo spesso ignorati nei discorsi correnti sull’omosessualità. L’attrazione verso qualcuno dello stesso sesso non è anormale. La provano in molti durante l’adolescenza; alcuni la conservano per tutta la vita, per altri invece non è che un passaggio. A volte l’attrazione si può sentire sia per gli uomini sia per le donne: si parla allora di bisessualità. Statisticamente si ritiene che una persona su dieci sia omosessuale (gay o lesbica) e questo significa che ci sono molte possibilità che in un gruppo siano presenti una o più persone gay o lesbiche, anche se il più delle volte non è evidente. Sebbene i gay si trovino spesso insieme agli eterosessuali (sia nell’ambiente famigliare che in quello del lavoro o del tempo libero), il loro sentirsi diversi li spinge sovente a tacere. Ritrovarsi tra gay e lesbiche permette loro di parlare più liberamente dei loro sentimenti, del loro vissuto e di esprimere senza timore emozioni e trasporto per altre persone.