LUGANO – È stato un Pride col sorriso fino alla fine. Numeri importanti, come la presenza di migliaia di persone alla sfilata Lgbt di sabato, e sensazioni positive negli organizzatori. A partire da Marco Coppola, membro di comitato: «Se è evidente che ciò che c’è da fare non può esaurirsi in una settimana di iniziative, è altrettanto vero che sono stati giorni partecipati da tutti i punti di vista. Si è potuto condividere le esperienze ed è stata data una grande visibilità alle persone Lgbt. La lotta per la visibilità e contro i pregiudizi continua, perché è quotidiana, ma certamente ci vuole il Pride per rompere certi tabù».
Ci vuole e quindi si bisserà l’esperienza di Lugano?
Il bilancio è però positivo?
«Molto positivo. Era una scommessa, perché non era così scontato che le persone partecipassero in un territorio come il nostro. E invece la presenza c’è stata e anche chi durante la parata è rimasto a guardare sul lungolago o agli angoli delle strade s’è fatto sentire acclamando e applaudendo. Sentire “bravi” dal pubblico è stata un’esperienza emozionante».
E le note negative? Tolto lo scroscio di pioggia sabato durante la parata, qual è il giudizio sull’iniziativa del rosario contro?
«Di negativo direi nulla. Anche perché uno dei nostri obiettivi era quello di far emergere i pensieri critici e i pregiudizi. D’altronde il Pride si fa proprio per superarli. Niente di quello che è accaduto rappresenta un’esperienza negativa e sono state nettamente di più quelle positive. Siamo molto soddisfatti».